Il ruolo dello psicologo per l’immaginario collettivo
Da sempre il ruolo dello psicologo è circondato da un alone di mistero, da leggende al limite del magico e del
fantascientifico. Spesso si ha delle perplessità al rivolgersi allo psicologo e si tende contemporaneamente ad ignorare i
sintomi emotivi in favore di quelli fisici: solo una piccola percentuale di persone (il 41%!!) affette da qualche disturbo
decide di rivolgersi allo psicologo. Si ha paura dello stigma, del mostrare le proprie paure, emozioni e debolezze. In una
società in cui vince il più forte, mostrare il proprio lato tragico è visto come deleterio, come l’anticamera della distruzione.
E così si tende a nascondersi, a non farsi aiutare a vivere sperando che prima o poi il disagio scomparirà da solo. E
questo accade solo raramente, per non dire mai.
Inoltre, qualora si decidesse di rivolgersi a un professionista della mente si dovrebbe fare i conti con altri due fattori:
economici prima di tutto, di disponibilità secondariamente; in quanto se un individuo decide di rivolgersi ad uno studio
privato lo fa con la consapevolezza dei costi sicuramente più elevati rispetto ai servizi pubblici, e non sempre e non tutti
ne hanno la possibilità. Così ci si rivolge ai servizi pubblici, ai consultori o ai CPS, presenti in minima parte sul territorio e
quasi sempre saturi di richieste. Si può arrivare ad aspettare mesi prima di avere un appuntamento per poi magari non
trovare il feeling necessario con il terapeuta, senza di contro potersi permettere di cambiare studio. Una situazione
complicata che affonda le radici in motivazioni economiche, sociali, morali e purtroppo... concrete.
Un’idea innovativa
Dal 2009 è partito un progetto pilota, curato da Enrico Molinari, presidente dell’ordine degli psicologi della Lombardia, in
alcune farmacie di Milano in cui sono stati aperti una serie di sportelli di aiuto psicologico così da facilitare chi, per motivi
economici, lavorativi o anche di non consapevolezza non ha la possibilità di rivolgersi ad un consultorio o a uno studio
psicologico privato. Molte persone sono affette da un qualche disturbo o disagio: da un articolo del corriere della sera del
9 dicembre 2012 (pg 47) è emerso che il 20% dei giovani tra il 18 e i 24 anni ha difficoltà di vita, il 72% di quelli tra i 25 e
i 34 avverte problemi esistenziali; di questi solo una piccola parte si rivolge a uno psicologo cercando aiuto per risolvere i
propri problemi: l’obiettivo del progetto è proprio quello di permettere a chiunque di rivolgersi ad uno psicologo senza
“intasare pronto soccorsi o CPS” [Corriere della sera 09/12/2012 pg. 47]. 7 intervistati su 10 sono favorevoli alla
compresenza di servizi medici e psicologici e il progetto non ha che d’essere considerato riuscito!
Un altro importante progetto è quello a cui hanno aderito una serie di studi della Lombardia, la psicologia sostenibile! La
psicologia sostenibile è un’iniziativa rivolta ai nuovi pazienti in cui si dà agli stessi la possibilità di usufruire di un colloquio
psicologico-clinico a tariffe agevolate (solitamente al 50% o 60% in meno dell’ordinario). Anche il Synesis ®, un centro di psicoterapia, consulenza psicologica e ipnosi clinica sito in Carnate, ha aderito all’iniziativa offrendo da un minimo di 3 fino a un massimo di 5 sedute a meno della metà delle tariffe quotidiane, limitatamente ai professionisti aderenti e ai periodi previsti per la promozione . Prezzi agevolati in un contesto privato accogliente in cui l’utente può sentirsi seguito dall’inizio alla fine del suo percorso e che mira ad un target di persone meno abbienti e spesso giovani che potrebbero avere meno possibilità di rivolgersi al privato per questioni di mancanza di lavoro o guadagni non sufficienti. Servizi privati a tariffe da ente pubblico!
Un progetto anche nel sindacato
Anche il sindacato sembra essere sulla vita giusta! Dal 25 gennaio del 2014 è in corso un progetto che prevede la
presenza di psicologi a sostegno della cittadinanza, in particolare rivolto ai genitori che hanno una serie di problemi con i
figli, siano essi adolescenti, neonati o in età scolare. Il progetto nasce da Corrado Mandreoli che ha compreso le
difficoltà dei suoi dipendenti nella gestione del tempo tra casa e lavoro, che è stato in grado di ascoltare gli stessi parlandogli di come le problematiche lavorative ricadano spesso sulla famiglia, sulla qualità del tempo trascorso assieme e
sull’umore collettivo. L’idea di aprire una serie di sportelli nell’edificio di Porta Vittoria ogni sabato mattina (previo
appuntamento telefonico) è ciò che Mandreoli spera possa aiutare i suoi colleghi: prendere contatto con i professionisti
del campo, ascoltarli e risolvere i problemi più lievi e che necessitano di un unico confronto con una figura professionale
oppure orientarli e indirizzarli in caso di necessità più importanti. Un altro modo per aiutare chiunque non ha il tempo, le
possibilità economiche, la consapevolezza o “il coraggio” di rivolgersi direttamente a uno psicologo operante in uno
studio, sia esso pubblico o privato.
Cosa potrebbe cambiare
Il proporre una visita psicologica affianco ad una consultazione medica potrebbe sicuramente aiutare a lavare gli
psicologi dallo stigma di maghi che da sempre li circonda, metterebbe la disciplina sullo stesso piano di quella medica
contribuendo ad indirizzare le persone ad un aiuto concreto per i casi più gravi e risolvendo in prima battuta i disagi più
lievi.
Per quanto riguarda i lunghi tempi di attesa, si auspica in una netta riduzione essendo gli psicologi a disposizione molti di
più di quanti ne possa ospitare un consultorio (si pensi al numero di farmacie, studi medici e ospedali presenti sul
territorio a confronto al numero di consultori!).
A livello economico si ridurrebbero i costi per le tasche del singolo paziente il quale sarebbe sicuramente più propenso a
farsi aiutare e meno incline a cedere alle dicerie sul ruolo degli psicologi.
Inoltre, il fatto di avere una così ampia presenza di psicologi sul territorio, nelle farmacie o negli studi medici, negli
ospedali e in qualunque ente pubblico possa averne bisogno, porterebbe tantissimi giovani a considerarli come una
qualsiasi altra figura sanitaria, a cui è normale rivolgersi in caso di necessità.
La presenza di psicologi sul territorio nazionale potrebbe aprire la mente di ogni persona e nessuno più temerebbe le
conseguenze sociali del “ah, vai dallo psicologo?”
Conclusioni
Concludendo è utile ribadire come l’aprire uno spazio alla psicologia a fianco dei servizi medici possa non solo
contribuire a togliere lo stigma insito nella psicologia ma anche a spingere a rivolgersi a un servizio psicologico le
persone ancora titubanti nel farlo, che ancora non considerano importanti i disagi psicologici, o che addirittura pensino
non ci sia cura. A livello economico si ridurrebbero i costi e a livello pratico i tempi di attesa. Insomma, ci sarebbero
risvolti positivi per ogni individuo in ogni ambito, economico, morale, di tempi di attesa e di facilità nel trovare servizi
territoriali vicini a sé. Speriamo che i precedenti progetti diventi al più presto normalità e che non sia più così difficile
mettere sullo stesso piano di importanza la salute psicologica con quella fisica.
Riferimenti bibliografici
La Eepubblica – 28 dicembre 2013 Pg. IV
Corriere della sera – 9 dicembre 2012 Pg. 47
https://www.federfarma.it/Edicola/Ultime-notizie/16-01-2018-09-29-41.aspx
http://www.farmaciaepsicologia.it
https://www.opl.it/progetto/Progetto-Nuova-Rete-di-Psicologia-Sostenibile-
https://www.solidare.it/cosa-facciamo/a-solidare/una-psicologia-sostenibile
http://aforisticamente.com/wp-content/uploads/2016/06/psicologia3.jpg (immagine)
Dott.ssa Passoni Flavia Ilaria (Psicologa, Psicoterapeuta, Dir. Scientifico di Synesis Psicologia®)
Dott.ssa Sarti Alice (Dottoressa in Psicologia)